Quali professioni saranno richieste nel 2016? conoscere e comprendere l’evoluzione delle professioni è una delle principali finalità dell’orientamento
Le maggiori società di selezione e head hunting stanno pubblicando in questi giorni i profili professionali che, in base alle loro rilevazioni e analisi, potrebbero offrire le maggiori opportunità di occupazione nel corso del 2016. Si tratta di professionalità di cui, da una parte, è presente una domanda elevata da parte delle imprese e, dall’altra, si tratta di professionalità non facilmente reperibili sul mercato del lavoro italiano. Quanto possono essere utili queste informazioni per l’orientamento?
Molte sono le società che pubblicano questo tipo di classifiche e l’elemento che le accomuna è sicuramente la possibilità che offrono di ragionare sul limitato livello di conoscenza delle professioni da parte dei giovani (ma anche degli adulti) e la necessità di porre in essere sin dalla scuola azioni di orientamento che permettano agli studenti di creare quei saperi utili a comprendere ed affrontare la complessità della realtà esterna e di metterla in relazione con la complessità del proprio mondo interiore.
Non si tratta di una carenza di informazione: semmai di eccedenze di informazione che gli individui faticano a decodificare e selezionare. Non è infatti sufficiente mettere a disposizione una massa enorme di dati sull’offerta formativa e sulle tendenze del mercato del lavoro per rispondere a tali esigenze di orientamento. In molti casi il bisogno prioritario è proprio connesso direttamente alla difficoltà di associare una serie di professioni e relativi percorsi di formazione ai propri interessi e alle proprie aspirazioni. L’idea di esplorare le professioni in contesti orientativi è un concetto nodale nella progettazione e nella realizzazione di molti interventi di orientamento, non soltanto quando l’obiettivo è un immediato inserimento nel mondo del lavoro ma anche quando il giovane vuole orientarsi nell’offerta formativa disponibile e necessariamente dovrebbe essere in grado di collegare tali percorsi ad orizzonti professionali possibili per effettuare una scelta consapevole. A livello europeo molte sono le azioni realizzate in questo senso e con lo scopo di favorire l’acquisizione delle “career management skills” anche in ottica preventiva rispetto ai bisogni di orientamento nell’arco della vita. In Italia, il Miur ha promosso una sperimentazione nazionale del software SORPRENDO che ha messo in evidenza come tale strumento sia valutato molto utile da docenti e studenti nella gestione di percorsi di orientamento fin nelle scuole secondarie di primo grado.
Un esperimento sul livello di conoscenza delle professioni è presto fatto: quelli che seguono sono cinque profili professionali che la società di selezione Technical Hunters include tra quelli che potrebbe essere i più richiesti nei prossimi mesi. Provate quindi a presentare le seguenti figure professionali ai vostri studenti e verificate, fornendo loro solo la denominazione della figura, che tipo di attività secondo loro possono svolgere:
Export manager – Medical advisor – Automation engineer – Testing & quality engineer – Piping & layout engineer
Ecco una breve descrizione. In questo senso, l’orientamento, nell’ambito del sistema educativo, ma non solo, dovrebbe includere momenti di “career education” per permettere ai giovani di conoscere le professioni ed avere gli elementi informativi minimi per comprendere se tali professioni possono rappresentare un possibile ambito di investimento personale, formativo e lavorativo.
Export manager
Segue l’azienda nei mercati di destinazione, con l’obiettivo di sviluppare il business estero. Requisiti chiave: perfetta padronanza delle lingue straniere, in particolare dell’inglese; conoscenza dei Paesi target dell’azienda e ampia disponibilità a viaggiare. Laurea di tipo ingegneristico. Esperienza nella posizione di almeno cinque anni. Retribuzione. Tra i 70 e i 90 mila euro lordi annui.
Medical advisor
Gestisce gli studi clinici di una specifica area farmaceutica e si occupa della parte tecnica delle attività aziendali. Requisiti chiave: laurea in Medicina e chirurgia, con specializzazione. Ottima conoscenza dell’inglese. Esperienza di almeno 7 – 8 anni in posizioni analoghe o di Medical Science Liaison e Clinical Research Manager in una logica di crescita. Retribuzione. Dai 60 fino agli 80 mila euro lordi annui.
Automation engineer
Si occupa dello studio preliminare del progetto e preparazione delle specifiche tecniche relative. Gestisce il collaudo elettrico in sede o presso il cliente, fase di avviamento e commissioning, reportistica tecnica e diagnosi/risoluzione problemi. Si occupa della progettazione Hw/Sw in sede. Requisiti chiave. Ha una consolidata esperienza nell’ambito impianti macchine/automazione di almeno cinque anni. Conosce l’inglese e possiede una laurea in ingegneria elettronica o informatica. Buona conoscenza Plc Siemens S7 e Rockwell, Motions Control e HMI. Disponibile a trasferte anche lunghe. Retribuzione. Tra i 45 e i 60 mila euro l’anno.
Testing & quality engineer
Si occupa del controllo e della qualità dei processi aziendali in conformità con le normative vigenti e del controllo dei prodotti, dei processi fattibilità, omologazione, industrializzazione e monitoraggio della soddisfazione dei clienti. Requisiti chiave: possiede una laurea in Informatica, Ingegneria informatica o delle telecomunicazioni, ha una perfetta conoscenza dell’inglese e preferibilmente di una terza lingua, oltre che dei software di progettazione, analisi ed elaborazione statistica dei dati e programmazione. Retribuzione. Da 45 a 75 mila euro lordi annui, in base all’esperienza.
Piping & layout engineer
Si occupa dell’impiantistica e della progettazione della parte meccanica di impianti in ambito chimico, energetico e petrolifero. Requisiti chiave: conosce la lingua inglese ed è in possesso di una laurea Ingegneria meccanica, con 2/3 anni di esperienza come progettista meccanico in società di ingegneria. Retribuzione. Tra i 35 e i 50 mila euro.