L’orientamento ai tempi del lock down? Perché è fondamentale garantire a tutti i giovani un sistema di orientamento a distanza
La situazione difficile che stiamo vivendo tutti ha avuto e avrà un impatto particolarmente rilevante sulle nuove generazioni, studenti e giovani lavoratori che in questo momento si stanno formando e che devono ancora definire il proprio futuro in una condizione di grande incertezza.
Proprio in questa fase, molte delle tradizionali attività di informazione e orientamento sono state annullate, rimandate oppure trasferite parzialmente on line, con un danno molto pesante, soprattutto per gli studenti più deboli. Ma l’impatto è andato oltre il mondo della scuola: questa riduzione delle attività di orientamento in presenza ha interessato anche tutto il sistema dei Servizi Pubblici per l’Impiego, dei Career Service e degli sportelli di orientamento delle università, dei Centri Giovani dei Comuni e tutto il sistema della Formazione Professionale e Continua.
Le misure di prevenzione hanno precluso l’accesso ai servizi per tanti giovani e adulti che vivono la precarietà determinata dalla drammatica situazione di crisi che sta colpendo molti settori chiave per la nostra economia. Chi ha bisogno di riorganizzare e re-immaginare il proprio futuro professionale in questo momento rischia di trovare minori servizi a disposizione, se non addirittura porte chiuse per l’interruzione dei servizi.
Per questo, è urgente intervenire a tutti i livelli, dall’istruzione alla formazione, dal lavoro ai programmi di supporto alla creazione d’impresa, con azioni e strumenti di orientamento fruibili anche a distanza. Inoltre, è oltremodo urgente formare professionisti in grado di gestire questo tipo di attività in remoto, in modo qualificato ed efficace.
Il grande impegno delle scuole nell’erogazione della didattica a distanza, così come la sfida dei servizi pubblici per l’impiego e dei servizi comunali di orientamento di fornire consulenza e orientamento a distanza rappresentano segnali molto positivi. Purtroppo però non sono sufficienti ad assicurare risposte adeguate e sistematiche ad un bisogno crescente di supporto e assistenza degli studenti e delle persone che hanno l’esigenza di riprogettare rapidamente la propria carriera professionale e i propri percorsi di studio e formazione. L’accessibilità ai servizi erogati in remoto non è un elemento banale e molti utenti rinunciano a fruire dei servizi se l’accesso non è semplice.
Inoltre, nel 2020 sono state interrotte tutte le attività e gli eventi di orientamento in presenza, proprio nei mesi di maggiore necessità, quando gli studenti devono scegliere la scuola e l’università, ma anche ora, nel periodo in cui tutte le persone che hanno urgente bisogno di riposizionarsi nel mercato del lavoro e che sono alla ricerca di nuove opportunità professionali o di riqualificazione il sistema dell’orientamento è nuovamente nella condizione di dover limitare l’accessibilità ai servizi.
L’orientamento in Italia, come definito dalle politiche europee, dovrebbe essere un sistema integrato in grado di accompagnare tutte le persone nel corso della vita formativa e professionale, proprio per sostenere e favorire le scelte strategiche ed evitare blocchi e rallentamenti nel percorso individuale di carriera. Questo sistema, già in grande difficoltà quando le attività erano da gestire in presenza, ha rischiato di “evaporare” completamente durante il lock down. All’esigenza di erogare questi servizi di consulenza individuale in modalità a distanza, si è dovuto far fronte senza adeguate piattaforme web dedicate e senza, purtroppo, il tempo e le risorse per riorganizzare le attività on line e qualificare gli operatori per la gestione digitale di questi servizi.
Già prima della pandemia il sistema di orientamento faticava a ritagliarsi spazi adeguati nelle pieghe dei programmi scolastici, attraverso i PCTO, nelle attività dei Centri per l’Impiego, nell’ambito dei career days universitari. Con lo spostamento di tutte le attività didattiche a distanza, purtroppo, questi spazi rischiano di ridursi ulteriormente, mentre aumentano enormemente le disparità tra studenti e anche i rischi di “dispersione” scolastica e universitaria, così come il disimpegno per molti giovani (i cosiddetti NEET) che sono più disorientati e spiazzati da questi cambiamenti. Quindi è proprio quando la didattica è a distanza che servono più servizi di supporto e di orientamento.
Se non si provvederà rapidamente, a livello nazionale e a livello dei sistemi regionali, a creare programmi adeguati e piattaforme dedicate di orientamento a distanza (come già hanno Paesi come la Norvegia, la Danimarca o la Germania, che hanno livelli di disoccupazione giovanile e di insuccesso scolastico molto più ridotti dei nostri), si rischia di lasciare intere generazioni di giovani in balia degli eventi e di aumentare il numero già molto alto dei NEET. E bisogna anche ricordare che il problema del disorientamento non riguarda solo i giovani: nei prossimi mesi l’orientamento sarà anche una priorità per molti adulti che dovranno completamente ripensare le proprie prospettive occupazionali e chiederanno aiuto alle istituzioni locali.
Per questi motivi, è prioritario e urgente attivare tutte le risorse già disponibili per ripensare l’orientamento in modalità on line, attraverso piattaforme di informazione e di supporto per gli studenti e per gli adulti e attraverso servizi di consulenza on line, individuale e di gruppo. Molte piattaforme sono già disponibili (ad esempio, quelle usate per la didattica a distanza possono essere usate anche per servizi di orientamento individuali o di gruppo, oppure la piattaforma per l’orientamento SORPRENDO, già usata da Regioni, università e scuole, che offre percorsi individualizzati di riflessione e conoscenza dei percorsi di studio e delle professioni), altre andranno rapidamente create per riuscire a rispondere ad una domanda crescente di servizi a distanza.
La questione vera rimane però la formazione e l’aggiornamento degli operatori di orientamento che devono acquisire competenze, sia metodologiche e sia digitali. Per gestire efficacemente i diversi tipi di interventi erogati a distanza e rispondere in modo corretto ed efficace ai diversi bisogni di orientamento degli utenti sono necessarie nuove e specifiche competenze.
Inoltre, sarà altrettanto importante riflettere sui nuovi servizi on line e gestire i problemi di accessibilità e di fruibilità degli interventi, ripensando le modalità ed i tempi di erogazione dei servizi.
In questa direzione, per chi è interessato ad approfondire i temi dell’orientamento on line, il prossimo 4 dicembre 2020, alle 15 è in programma un workshop per orientatori “Orientare on line”, promosso dalla Pluriversum Academy. Il workshop sarà condotto da esperti che già erogano servizi di orientamento on line nell’ambito dei diversi contesti della scuola, dell’università e dei servizi per l’impiego. L’iscrizione è gratuita, ma è necessario iscriversi in anticipo in quanto il numero dei partecipanti è limitato. Qui il link per l’iscrizione.
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