Il settore dell’arredo e del design: trend e professioni del made in italy
Il nuovo successo dell’edizione 2017 del Salone del Mobile di Milano, punto di riferimento internazionale per l’arredamento e il design conferma la centralità di questo settore come manifesto del Made in Italy e di sviluppo per il sistema economico nazionale. Ma quali sono i numeri e le professioni di questo settore?
In realtà, l’esperienza del comparto realizzata in Fiera Milano quest’anno è stata vissuta attraverso cinque saloni: Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, le biennali Euroluce e Workplace3.0 e il SaloneSatellite. Settori che stanno consolidando la ripresa e nel 2016 hanno registrato complessivamente 20 miliardi di valore per la produzione, il 2,3% in più sul 2015. Con il bonus mobili che ha fatto da traino (+3,1%) sul mercato interno. L’export rappresenta il fulcro del core business del mobile e del complemento italiano, più del 51% della produzione.
La parola d’ordine dell’ultimo Salone del mobile è stata: personalizzare gli ambienti, gli spazi, l’arredamento e i complementi di una casa.
Ma chi può aiutarci nel personalizzazione casa, ufficio, area commerciale?
L’arredatore o designer d’interni.
È una professione dalle mille sfumature, che sta emergendo e che si sta ritagliando un ruolo da protagonista nel settore, il suo compito è proprio quello di cercare soluzioni d’arredo che possano soddisfare sogni e desideri dei propri clienti.
Andiamo a conoscerla meglio!
Che cosa fa?
L’arredatore e l’arredatrice sono professionisti che si occupano di rendere più accoglienti le abitazioni, gli uffici e altri spazi, proponendo soluzioni di arredo che rispondano alle esigenze dei clienti e ai mutamenti sociali e culturali. In particolare si occupano di progettare e di arredare spazi confortevoli inserendo oggetti e accostando arredi, luci, colori e suoni in modo armonico.
Quali sono le principali attività?
Si rivolgono all’arredatore coloro che desiderano un’abitazione esclusiva o chi desidera personalizzarne il look del proprio appartamento o riqualificare uno spazio abitativo o di lavoro.
La sua attività lavorativa riguarda la progettazione della ripartizione di spazi e superfici nelle abitazioni, negli uffici, nei locali commerciali, ma anche in spazi espositivi, musei, navi, aerei, ecc.
In particolare:
– incontra il cliente per comprendere le sue esigenze, i sui desideri e gli obiettivi del progetto;
– esamina lo spazio che richiede il suo intervento e progetta le modifiche (sceglie pavimenti e rivestimenti, mobili, apparecchi di illuminazione, opere d’arte e decide come posizionarli nello spazio);
– crea il progetto delineando la tempistica e i costi;
– decide la suddivisione degli spazi e delle superfici in relazione alle funzioni che vengono loro attribuite: nelle progettazioni relative ai locali commerciali, ad esempio, l’attività dell’arredatore può riguardare anche l’effettiva ripartizione degli spazi tra aree espositive, corridoi per il passaggio della clientela, zona casse, deposito, ecc;
– definisce la progettazione delle soluzione di arredo e delle luci più adatte a ogni singolo spazio per creare un insieme armonico e funzionale.
Inoltre, è in grado di proporre soluzioni d’arredo “sostenibili” ossia con impatto minimo sull’ambiente.
Per svolgere il suo lavoro utilizza programmi informatici specifici per realizzare disegni tecnici bidimensionale o tridimensionali utili per presentare il progetto al cliente.
E’ il responsabile del progetto di arredamento e nello svolgimento del suo lavoro collabora con altre persone coinvolte nella realizzazione del progetto di arredamento come: muratori, pittori, falegnami e altri artigiani, e verifica e supervisiona le loro attività valutando l’avanzamento dei lavori. Egli può anche operare e collaborare con aziende e negozi che si occupano di progettazione e realizzazione di mobili, elementi di arredo e soluzioni di arredamento di interni.
Quali conoscenze e competenze sono richieste?
Per fare l’arredatore dovrai conoscere il disegno tecnico, le caratteristiche dei materiali in uso nell’arredamento, i concetti di spazio e forma, la storia dell’arte, in particolare dell’arte applicata e della sua evoluzione.
Dovrai possedere un insieme di competenze che ti permettano di:
– usare le scale grafiche e i principali software di design e grafica,
– individuare e selezionare i materiali, le luci, i rivestimenti e i colori più idonei;
– progettare la ripartizione di spazi privati e pubblici in relazione alle loro funzioni e ottimizzando lo spazio a disposizione;
– elaborare progetti di interni che possano integrare le aspettative del cliente con le forme presenti, con i criteri di funzionalità e con le possibilità tecnologiche a disposizione.
Ti sarà indispensabile essere creativo, avere capacità di rappresentazione spaziale, buona immaginazione, creatività e spirito innovativo. Devi possedere adeguate competenze relazionali, e saper presentare le tue scelte d’arredo e saperle motivare.
Infine, ti sarà richiesta una generale disponibilità all’aggiornamento continuo per conoscere le principali novità inerenti gli arredi, i materiali, i rivestimenti, l’illuminazione, ecc.
Dove lavora?
L’arredatore può operare sia come libero professionista sia come dipendente presso studi di architetti, in aziende e società di allestimento, nell’area commerciale di imprese che producono o vendono soluzioni d’arredo, in società di progettazione. Spesso, lavora a diretto contatto con la clientela per la quale studia, propone e consiglia varie soluzioni di arredamento.
Generalmente opera in orario diurno. Il suo orario di lavoro, caratterizzato da un certo grado di flessibilità, segue generalmente quello contrattuale da 40 ore a settimana, ma può aumentare in prossimità delle scadenze di consegna.
Come si diventa arredatore?
Non c’è un percorso formativo univoco per ambire a tale ruolo, ma il percorso universitario più indicato è il corso di laurea in Architettura. All’interno del percorso universitario in Architettura è previsto un corso di designer d’interni, o architetto d’interni.
Prima di intraprendere gli studi universitari può essere utile intraprendere un percorso che stimoli il senso estetico e capacità grafiche, come ad esempio un Liceo Artistico, oppure un Istituto tecnico – Settore Tecnologico – Indirizzo Grafica e Comunicazione o Costruzioni, ambiente e territorio.
Percorso formativo alternativo è un corso di specializzazione post-diploma con indirizzo in Design e Arredamento presso uno degli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche (ISIA) o l’Istituto Europeo di Design IED, che permette di conseguire un Diploma in Interior Design.