Dispersione scolastica e povertà educativa. le nuove linee guida dal miur
“La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde”. Così scrivevano gli studenti della scuola di Barbiana in Lettera a una Professoressa.
Nonostante siano passati 50 anni dalle prime denunce del problema, il fenomeno della dispersione scolastica è ancora presente in tutta la sua complessità e colpisce il 13.8% degli studenti italiani. È proprio su questo tema – il tema del fallimento educativo e della povertà educativa – che ha lavorato da maggio 2017 un intero team guidato da Marco Rossi Doria, “maestro di strada”, ex Sottosegretario all’Istruzione e esperto del tema, e istituito dalla Ministra Valeria Fedeli. Dopo mesi di lavoro, il documento messo a punto dal gruppo è ora disponibile e offre, oltre ad una panoramica completa sul fenomeno, una serie di linee guida per i prossimi cinque anni.
In accordo con quanto riportato nel rapporto, la dispersione è un fenomeno sfaccettato che si verifica nei diversi stadi del percorso scolastico e si presenta con forme diverse in relazione all’ambiente sociale, genere, età e collocazione geografica. La dispersione si manifesta infatti sotto forma di abbandono scolastico, uscita precoce dal sistema formativo (ritirati e trasferiti non più frequentanti), assenteismo e deficit nelle competenze di base. Includendo tutte queste condizioni, i recenti dati del MIUR mostrano che gli alunni della scuola secondaria di secondo grado a rischio di dispersione sono 112.000 (23.000 in quella di primo grado).
Nonostante ci sia stato un miglioramento rispetto a dieci anni fa (20.8% vs 13.8%), l’Italia resta ancora lontana dagli obiettivi europei del 2020 (10%) e gli squilibri territoriali restano forti, con Sicilia, Campania, Sardegna sopra la media nazionale. I maschi sono più coinvolti delle femmine, così come percentuali più alte si registrano fra studentesse e studenti di cittadinanza non italiana che non sono nati in Italia e fra coloro che partono da condizioni economiche e sociali meno vantaggiose.
Lo scenario entro cui il fallimento formativo avviene e le peculiarità della scena educativa italiana giocano un ruolo chiave. Questo scenario, secondo il gruppo guidato da Rossi Doria, è segnato da grandi cambiamenti nel profilo demografico (innalzamento dell’indice di vecchiaia, figlio unico, multiculturalità), negli spazi della socialità, nel rapporto scuola-famiglia e nell’avvento delle nuove tecnologie che hanno rivoluzionato gli assetti educativi tradizionali.
Consapevoli della complessità di questo scenario, il documento riporta una serie di raccomandazioni per contrastare il fallimento formativo.
In primo luogo, è evidenziata la necessità di un vero e proprio piano nazionale che coordini le varie azioni. Questo piano nazionale deve impegnarsi per la creazione di una anagrafe completa dei dispersi che intercetti i singoli casi nel tempo.
Insieme ad un piano nazionale coordinato, il team di Rossi Doria sottolinea l’importanza di misure volte a migliorare le strutture scolastiche, a promuovere una migliore gestione del tempo a scuola e l’innovazione pedagogica e didattica. È qui che emerge l’importanza di una scuola aperta e connessa con la società. Attraverso la didattica laboratoriale, la scuola si aggancia alla vita e ogni esperienza vissuta tra le mura scolastiche diventa palestra per il percorso di sviluppo scolastico e professionale di ogni studente. Gli interventi devono coinvolgere l’intera comunità educante e essere presenti con continuità sin dall’infanzia.
Un’attenzione particolare viene data all’istruzione professionale che va rafforzata in quanto rappresenta un valido strumento di contrasto al fallimento formativo. Questo rafforzamento deve essere accompagnato da una maggiore competenza nell’opera complessa e preziosa dell’orientamento. L’orientamento diventa infatti strumento chiave per aiutare ogni studente a costruire il proprio progetto personale e a ritrovare motivazione verso l’apprendimento.
Per un ulteriore approfondimento, il documento è scaricabile sul sito http://www.miur.gov.it/web/guest/-/dispersione-scolastica-e-poverta-educativa-presentato-il-documento-finale-della-cabina-di-regia-fedeli-rossi-doria-serve-piano-nazionale-coinvolgere-t
Per approfondire i dati regionali, vi consigliamo il report annuale di Save The Children, “Atlante dell’Infanzia a Rischio” e i dati del MIUR.
Sul tema dell’orientamento in un’ottica di prevenzione vi segnaliamo i nostri Web Seminar gratuiti alla pagina https://www.sorprendo.it/supporto/webseminar.