L’alternanza scuola-lavoro diventa “orientamento”: ecco i cambiamenti stabiliti dalla legge di bilancio
L’idea alla base dell’alternanza scuola lavoro era offrire ad ogni studente la prima vera possibilità di contatto diretto con il mondo del lavoro. Si tratta di una breve esperienza di apprendimento e di orientamento che aiuta lo studente a valutare meglio le proprie capacità, motivazioni e aspirazioni professionali. Introdotta e disciplinata dalla legge 107/2015, in questi anni ha permesso alla scuola di realizzare molte attività didattiche innovative e ha fatto registrare buoni risultati in termini di partecipazione e coinvolgimento di imprese e studenti.
Bisogna anche dire che non in tutte le scuole questa novità è stata accolta positivamente, tanto che nell’ultima Legge di Bilancio il monte ore minimo obbligatorio è stato significativamente ridotto. Inoltre, l’alternanza cambia nome e si parla di “Percorsi per le Competenze Trasverali e per l’Orientamento” (PCTO), dirottando quindi, di fatto, gli obiettivi delle attività didattiche esterne alla scuola verso quelle che vengono definite in Europa le “career management skills” (le capacità utili per gestire le proprie scelte di studio e lavoro).
Anche se sarà necessario attendere la fine di febbraio per avere le linee guide su questi provvedimenti, vediamo quali sono le principali novità previste.
Come si legge nel testo della legge di bilancio (Art. 1, comma 784), a decorrere dall’anno scolastico 2018/2019 i percorsi in alternanza scuola-lavoro di cui al decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, sono ridenominati « percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento ».
Il cambiamento principale interessa la durata minima complessiva che viene notevolmente ridotta, passando da 200 a 90 ore nei Licei, da 400 a 150 ore nei Tecnici; da 400 a 210 ore negli Istituti Professionali.
Il Ministro dell’Istruzione Bussetti ha comunque specificato che “se un istituto vuole farne di più, è libero di farlo”, ma è altrettanto evidente che la portata di questa didattica innovativa rischia di limitarsi molto. Il Ministero ha motivato questa riduzione del monte ore per l’alternanza con l’esigenza di garantire percorsi di maggior qualità per tutti gli studenti: resta però evidente anche il fatto che i fondi per la gestione di queste attività saranno di conseguenza ridotti (con un possibile peggioramento della qualità delle attività che si potranno realizzare annualmente).
Già a partire dal mese di gennaio, le scuole dovranno quindi programmare quelli che ora sono definiti “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” in base ai nuovi parametri orari e alle linee guida che definiranno le materie di intervento e le modalità di attuazione. Le linee guida però arriveranno entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge (e quindi verso la fine febbraio).
Questa nuova denominazione dell’alternanza indica chiaramente un cambio di rotta metodologico molto importante e ridefinisce quindi gli obiettivi di apprendimento di ogni studente e di conseguenza anche i sistemi di monitoraggio e valutazione delle esperienze che saranno realizzate fuori dai confini scolastici.
Il valore attribuito a queste esperienze, inserite in un più ampio sistema di orientamento di ogni istituto, è proprio legato all’idea che lo studente possa acquisire conoscenze utili per elaborare un proprio personale progetto di orientamento, analizzando, da un lato, le situazioni di lavoro, gli aspetti positivi e i fattori di criticità, e, dall’altro lato, le proprie caratteristiche soggettive, le aspirazioni personali, le potenzialità di apprendimento, le proprie preferenze ed i valori professionali.
In attesa del decreto è importante sottolineare come nella nuova definizione appaiano in modo chiaro ed evidente le finalità dell’intervento: acquisire competenze trasversali e competenze di orientamento.
Ma, concretamente, come possiamo collegare l’esperienza individuale di un percorso in azienda con l’orientamento e le future scelte professionali di ogni studente? Quali modelli teorici e metodologici ci possono venire in aiuto? In questo caso, le politiche europee in tema di orientamento sono molto chiare e consolidate, grazie al framework delle Career Management Skills, ossia una serie di competenze trasversali utili per orientarsi e per gestire in modo efficace il proprio progetti di studio e di sviluppo professionale.
Come sempre, è necessario prevedere già in fase di progettazione e preparazione del percorso le modalità e gli strumenti che aiuteranno lo studente a vivere l’esperienza di alternanza anche in funzione delle proprie future scelte, analizzando gli elementi che emergono giorno dopo giorno in modo da consolidare o rivalutare il proprio progetto di studio e di sviluppo professionale. Solo così l’esperienza, anche se breve, assumerà una forte rilevanza nel percorso individuale di orientamento e permetterà anche allo studente di apprendere in modo mirato quelle conoscenze e competenze che sono coerenti con il proprio progetto. Esistono già sperimentazioni e strumenti elaborati proprio per questa specifica finalità di orientamento.
Nonostante la riduzione delle ore e la modifica della denominazione, i nuovi percorsi saranno sempre obbligatori e la loro rilevanza è confermata, inoltre, dall’obbligo di presentare la propria esperienza personale durante la prova orale dell’esame di maturità.
Su questa tematica, per tutti i docenti che sono coinvolti nelle attività di orientamento, nei giorni 20 febbraio e 13 marzo, alle ore 15:00, è in programma un Web Seminar gratuito per approfondire le esigenze orientative degli studenti in percorsi di Alternanza scuola lavoro, le attività da realizzare e gli strumenti a disposizione per stimolare la motivazione e l’apprendimento degli studenti.
Per accedere al calendario degli eventi e iscriversi è sufficiente collegarsi al link: https://www.sorprendo.it/supporto/webseminar.